Jean-Paul Malfatti – Stati d’Animo
Cosa sarebbe del sabato se non ci fosse la domenica?
Cosa sarebbe del sabato se non ci fosse la domenica?
L’essenza di un sistema di classe non è che i privilegiati sono coscienti del loro privilegio, ma che i nullatenenti sono coscienti del loro stato allo stesso modo.
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
La cosa peggiore è che devo vivere con me stessa 24h su 24 per il resto della vita.
Sono, troppo spesso, sulla difensiva, chiusa come le chiese sconsacrate, labbra serrate, perenne smorfia, tuttavia, non sono questi i miei momenti di “tristezza”, ché lo so che come so tenermi compagnia io, nessuno mai. È lì che mi spopolo all’esterno, per dimorarmi da dentro, affollarmi di me, invitarmi ai banchetti dell’anima e, perché no, anche nelle stanze vetuste, quelle delle memorie che non affiorano mai alla bocca e che intraprendono vie secondarie raccordandosi, istantaneamente, alle arterie principali, ostruendo il passaggio con un “caduta massi” inaspettato. Come dopo un incidente, realizzi, scosso.
Bisognerebbe avere il coraggio di mettere il mondo in off e ascoltare solo il proprio cuore.
Ti mancherà sempre qualcosa, qualcuno fino a quando quel qualcosa e quel qualcuno sarà lontano da te.