Jean-Paul Sartre – Cucina
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
Molto cibo e mal digesto, non fa il corpo sano e lesto.
E io restavo senza parola, perché capivo che la cucina era il solo luogo di tutta la casa in cui quella donna veramente vivesse, e il resto, le stanze adorne e continuamente spazzolate e incerate erano una specie di opera d’arte in cui lei riversava tutti i suoi sogni di bellezza, e per coltivare la perfezione di quelle stanze si condannava a non viverci, a non entrarci mai come padrona ma solo come donna di fatica, e il resto della giornata a passarlo nell’unto e nella polvere.
Il pesce migliore mangiato è quello non ancora pescato.
In molti casi il cucinare è una forma di omicidio colposo.
A Trastevere io sono Nannarella, quella vera, sboccata e trasandata. Tra gli aromi e i sapori delle trattorie trovo il mio duplice volto, in perenne altalena tra le lacrime inconsolabili e le risate irrefrenabili.
La quiete della casa si ottiene col rispetto.