Jean-Paul Sartre – Cucina
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
La questione è che l’uomo non fa quello che vuole, ma è comunque responsabile di ciò che è.
Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita. E poi, chi è quel tribunale per giudicare la mia opera?
I più famosi chef del mondo sono uomini, ma, quando si tratta di cucinare in casa propria, all’improvviso diventa un lavoro da donne.
Che imbecilli. Mi ripugna il pensare che sto per rivedere le loro facce ottuse e piene di sicurezza. Legiferano, scrivono romanzi populisti, si sposano, hanno l’estrema stupidità di fare figli. E frattanto la grande natura incolta s’è insinuata nella loro città, s’è infiltrata dappertutto, nelle loro case, nei loro uffici, in loro stessi. Non si muove, si mantiene ferma in essi, essi vi stan dentro in pieno, la respirano e non la vedono, credono che sia fuori, a venti miglia dalla città. Io la vedo, questa natura, la vedo… So che la sua sottomissione è pigrizia, so ch’essa non ha leggi: quella che scambiano per la sua costanza… Non ha che abitudini, e le può cambiare domani.
La tentazione è tutto ciò che stuzzica la fame.
Un rancore sul cibo è più profondo dell’oceano.