Jean-Paul Sartre – Cucina
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
L’uomo non è la somma di ciò che ha, ma la totalità di quello che non ha ancora, tra quello che potrebbe avere.
A quel tempo. Una famiglia raffinata doveva sempre includere almeno un bambino delicato. Io ero un soggetto perfetto perché avevo brevemente considerato di morire alla nascita.
Nella misura in cui il per-sé cerca di incorporarsi l’in-sé come suo autentico modo d’essere, esso cerca di mascherare a se stesso la propria libertà. Il rifiuto della libertà non può quindi attuarsi che come tentativo di concepirsi come essere-in-sé.
È strano come una teiera possa rappresentareallo stesso tempo la pace della solitudinee il piacere della compagnia.
Lo sai, mettersi ad amare qualcuno è un’impresa. Bisogna avere un’energia, una generosità, un accecamento. C’è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa.
Io la merito in primo luogo perchè potevo sottrarmi ad essa col suicidio e la diserzione: queste possibilità ultime devono sempre esserci presenti quando si tratta di affrontare una situazione. Se non mi ci sono sottratto io l’ho scelta: forse solo per mollezza, per debolezza davanti all’opinione pubblica, perchè preferisco certi valori a quelli del rifiuto stesso di far la guerra.