Jean-Paul Sartre – Figli e bambini
Ero un bambino, cioè uno di quei mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti.
Ero un bambino, cioè uno di quei mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti.
I figli: Un’attimo prima del parto il respiro te lo tolgono, ma poi quel respiro che un’istante prima ti mancava diventa ossigeno…
Decidere di avere un figlio è una scelta radicale. È decidere di avere per sempre il proprio cuore che cammina per il mondo, fuori dal proprio corpo.
È a te che vorrei dedicare i miei giorni, le mie ore. È di te che parlano i miei silenzi e i miei sogni. È te che voglio raggiungere ogni volta che il mondo mi crolla addosso: te; figlio mio!
Un’adolescenza mancata, e da un giorno all’altro si ritrovò nel mondo degli adulti senza esserlo e senza gli strumenti per poterlo essere.
Credevo di aver capito il tuo percorso figlia mia, ma mi sto perdendo dietro la tua scia, ciò mi fa impazzire, aspettami, spiegami, parlami negli occhi.
Ti accorgi di essere cresciuto quando ti chiedono “cosa vuoi fare da grande?” E tu non ci pensi nemmeno minimamente di rispondere “la principessa”.