Jean-Paul Sartre – Morte
Il più vile degli assassini è quello che ha del rimorso.
Il più vile degli assassini è quello che ha del rimorso.
Tutti siamo nati per morire, già nella culla il momento della condanna è deciso.
I miei cari che se ne sono andati, mi hanno lasciato ricordi belli e anche brutti nella memoria, perché non erano perfetti, come non lo sono io, come non lo è nessuno. Ma nel mio cuore hanno lasciato solo amore, tanto amore! Che custodisco con cura. Perché era il meglio che potevano lasciarmi. È quello che di meglio possiamo lasciare a quelli che rimarranno dopo la nostra partenza. Il nostro amore!
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
La morte di uno è una tragedia, la morte di tanti è una statistica.
Noi diciamo che l’ora della morte non può essere prevista; ma, quando diciamo questo, immaginiamo che quell’ora si collochi in un fututo, oscuro e distante. Non ci sfiora lontanamente l’idea che abbia un legame col giorno appena cominciato, o che la morte possa arrivare questo stesso pomeriggio; questo pomeriggio che ci appare così certo, che ha ogni ora, già stabilita e programmata…
Perché non ne ho parlato? Dev’essere per orgoglio, e anche un po’ per inettitudine.