Jean Rostand – Paradiso & Inferno
Non so cosa sia un paradiso nel quale sono privato del diritto di preferire l’inferno.
Non so cosa sia un paradiso nel quale sono privato del diritto di preferire l’inferno.
A lungo andare ci saranno più cornuti sulla terra che all’inferno.
Alcuni fanno di tutto per dimostrarsi diversi, facendo finta di essere perfetti, si sforzano ad essere intelligenti, moderni, nobili o colti, si sforzando a tenere a tutti costi il titolo di gran persona, persona x bene. Alcuni fanno finta di essere amici, confidenti, dimenticando però che il giorno della verità arriverà per tutti, anche per i più bravi attori. Il giorno della maschera! Le mie sincere condoglianze alla semplicità perduta. Il mondo non è più nostro ma è del carro funebre che lo porta dritto all’inferno!
Semplice è la via per il lato oscuro.
Quando cerchi di rialzarti ma ti rendi conto che la corrente della vita, la quale sfortunatamente ha deciso di mettersi contro di te, non ti lascerà spazio neanche per un sospiro, allora capirai che il tanto esorcizzato inferno, tu, lo stai già affrontando.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Abbiamo il potere di essere in Paradiso già da ora, di essere felici con Lui in questo momento, se amiamo come lui ci ama, se aiutiamo come Lui ci aiuta, se doniamo come Egli dona, se serviamo come Egli serve…