Johann Wolfgang Goethe – Sogno
Amo chi sogna l’impossibile…
Amo chi sogna l’impossibile…
Per sognarti devo averti vicino e vicino non è ancora abbastanza.
Ho sognato di diventare padre e quel giorno in cui è nata mia figlia di scrivere in un foglio di carta attaccato ad una sua fotografia: “Bimba, ti amerò da oggi e per sempre e se un giorno penserai che mi sarò dimenticata di te, ricordati che io non posso vivere senza di te”.
I sogni possono sembrare irreali, almeno quelli che non si sono ancora avverati. Ma se provate ad immaginare la sensazione piacevole che li avvolge nel momento del ritorno alla realtà, quella certamente non si può definire irreale.
A volte i sogni muoiono, ma ne basta anche solo uno per sentirsi vivi.
A molti piace solo sognare; i sogni possono diventare realtà se veramente si desidera, ma costoro non fanno nulla perché accadano. Hanno paura della realtà, perché si sa che la realtà è più dura dei sogni, troppi sacrifici a volte rinunce, che mettono a dura prova il cuore. È più facile sognare, il sogno è perfetto e puoi accomodarlo e viverlo come vuoi nell’illusione. Nel sogno l’amore è perfetto e non rischia; al risveglio è tutto uguale, è la routine, la tristezza, il rifugio. I vuoti sono presenti nel profondo, difficili da riempire e la mancanza d’amore si fa sentire nel cuore; i tradimenti danno l’euforia di un attimo, poi bisogna fare i conti con la propria coscienza, per coloro che la ascolta, e il sotterfugio diventa agonia. Prima di tradire gli altri: mogli, mariti, amici, si tradisce soprattutto se stessi con la viltà e l’incapacità di inseguire un qualsiasi sogno con amore.
Le mie debolezze sono le mie forze, la mia pazzia è la mia lucidità, i miei sogni sono la mia vita.