John Donne – Stati d’Animo
Non faccio nulla contro me stesso, eppure sono il mio carnefice.
Non faccio nulla contro me stesso, eppure sono il mio carnefice.
Ecco l’alba che spunta all’orizzonte! Io son qui ancora eretto, sulle pendici del monte, il vento fa ondeggiare la mia cima: sono un pino, che sta per dire addio alla vita, al sole che ogni mattina illumina il mio risveglio. Non vedrò più il manto stellato della notte scendere su di me. Questa croce bianca, segnata sul mio tronco è la mia condanna. Tra poco arriveranno e mi abbatteranno, senza vita, disteso sulla terra brulla, non potrò gridare la mia sofferenza agli uomini, che li, ritti, con l’ascia in mano, avran reciso per sempre il mio unico sostegno di vita.
Con la porta chiusa si commette due volte l’errore, la tristezza non esce e la gioia non entra.
La differenza tra la felicità e il dolore è che la felicità lascia solo ricordi, il dolore anche cicatrici.
Ed era li sempre con me, anche se non lo vedevo, lo sentivo.
Apparire ed invidiare; mille significati nel verbo essere. Carattere ed emotività; un solo senso nel verbo avere.
Mi metti in disordine i sensi quando mi dici che hai voglia di fare l’amore con me, e l’anima quando mi guardi in silenzio.