John Ernst Steinbeck – Libri
Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.
Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.
“Perché senti il bisogno che tutti si sposino?”, gli ha chiesto Christopher, arrabbiato, quando Henry gli ha domandato della sua vita privata. “Perché non lasci che gli altri se la cavino da soli?” -Henry non vuole che gli altri siano soli.
Sgranò gli occhi. “Questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro? “.”Non proprio”, risposi, rabbuiandomi alla parola che aveva scelto. Mostro, figuriamoci. “Più che altro, sogno di restare con te per sempre”.La sua espressione cambiò, resa mesta e dolce dal sottile dolore che m’incrinava la voce.”Bella”. Con le dita sfiorò il contorno delle mie labbra. “Starò sempre con te. Non ti basta?”Il sorriso mi si aprì sotto le sue dita. “Mi basta, per ora”.
Le suggerì, inoltre, di scrivere una testimonianza che un giorno potesse servire per portare alla luce il terribile segreto che stava vivendo, affinché il mondo venisse al corrente dell’orrore che avveniva parallelamente all’esistenza pacifica e ordinata di quelli che non volevano sapere, di quelli che non potevano restare ancorati all’illusione di una vita normale, di quelli che non potevano negare, di quelli che stavano a galla sopra un mare di gemiti, ignorando, contro ogni evidenza, che a pochi isolati dal loro mondo felice c’erano gli altri, quelli che sopravvivono o muoiono dalla parte buia.
“Mi ha detto che Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso avrebbero voluto attirarmi fuori dalla scuola… ha detto che l’avrebbero trovato divertente”.”Ed è quello che avremmo fatto” disse Lupin chinandosi sulla valigia. “Non ho alcun dubbio: James sarebbe stato molto deluso se suo figlio non avesse mai scoperto nessuno dei passaggi segreti che portano fuori dal castello”.
Ogni biografia è una storia universale.
È una bella sera d’estate. Ricordo quelle sere d’estate, tanti anni, fa all’Allevamento della Quercia. Sedevamo in circolo e cantavamo mentre qualcuno suonava un banjo. In realtà, non è vero. Nessuno sapeva suonare il banjo, e non cantavamo proprio. Ululavamo solo un bel po’!