John Ernst Steinbeck – Libri
Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.
Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.
La vita è una ruota. Presto o tardi tutto quello che pensavi di esserti lasciato ritorna. Per il bene o il male, ritorna.
L’amico fu colpito dal vedere ricorrere i tratti dimenticati di un passato apparentemente senza nubi, e come allora fu spaventato dall’abisso di solitudine e di tormento interiore che si apriva improvvisamente nella vita di Veraguth. Quello era senza dubbio il segreto a cui Johann aveva accennato di tanto in tanto e che egli aveva sospettato si nascondesse nell’animo dei grandi artisti. Da lì, dunque, quell’uomo traeva l’impulso misterioso e insaziabile a creare, a cogliere e dominare il mondo ogni volta in modo nuovo con i propri sensi. Da lì proveniva anche quella strana tristezza che spesso si impadronisce di chi osserva le grandi opere d’arte.
I libri nel tempo sono come i telescopi nello spazio: così gli uni come gli altri ne avvicinano gli oggetti lontani.
“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. “Non sei tu, mia regina”, lo specchio rispose.
Ma finalmente capiva quello che Silente aveva cercato di dirgli. Era, si disse, la differenza fra l’essere trascinato nell’arena ad affrontare una battaglia mortale e scendere nell’arena a testa alta. Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta, ma Silente sapeva -e lo so anch’io- pensò Harry con uno slancio di feroce orgoglio -e lo sapevano anche i miei genitori- che c’era tutta la differenza del mondo.
Le coseVorrei scrivere di qualcosa di bello, magari non di particolarmente profondo, ma almeno spiritoso ed insieme aggraziato giusto per far sorridere chi leggerà, ma non mi viene in mente niente di simpatico, nice, si dice così. Mi scorrono davanti agli occhi immagini strane e confuse, ricordi velati dal tempo, storie che qualcuno mi ha raccontato, un’accozzaglia di colori riveste un’accozzaglia di sensazioni: niente digratificante.Sarà l’età. O l’ora tarda. È notte e sono sola in casa, perché tutti dormono profondamente e perciò sono come assenti. Non c’é un figlio con cui discutere, o peggio gridare – non se ne parla fra di noi di comunicare ragionevolmente, siamo troppo simili o troppo dissimili, non so-, non c’é marito con cui litigare per le spese di casa e i soldi che non bastano mai e per il figlio che non é venuto su come luivoleva o come io speravo, non c’é nessuno, solo ombre s’addensano nel corridoio, là dove sfuma la luce dello studio e l’unico rumore é il fruscio dei tasti del computer sotto le mie dita. (da “Le farfalle”)