John Kenneth Galbraith – Politica
La politica non è l’arte del possibile. Consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole.
La politica non è l’arte del possibile. Consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole.
Se Andreotti fosse un’azione avrebbe sul mercato mondiale centinaia di compratori. È un uomo di grandissimo valore politico.
Hanno in comune solo la “p”.Fare il politico è il mestiere più antico del mondo dopo quello nobile della prostituta, solo che quello nobile porta il piacere, quello del politico porta solo dispiaceri, e costa anche quando non lo utilizzi, a puttana spendi solo se ci vai, a politica non ci vai mai ma spendi sempre, e non godi ma soffri.
La democrazia vi dà la sensazione di poter scegliere.
Una delle autocritiche più di moda dei politici è: “non siamo riusciti a parlare alla pancia della gente”, come se fossero spaghetti. Qualcuno dovrebbe ricordargli che la gente sente con le orecchie, elabora col cervello e condivide col cuore. Forse sono loro che parlano con la pancia, non alla pancia, anzi parlano con qualcosa sotto alla pancia e che spesso corrisponde anche alla loro testa.
I politici, i grandi funzionari dello stato, i burocrati, non pensano al perché sono nei loro ruoli ma soltanto a come restarci.
I politici non potranno mai combattere la mafia, non sono così scemi da farsi guerra tra di loro.