John Ruskin – Tempi Moderni
Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in tre manoscritti: il libro delle loro azioni, quello delle loro parole e quello della loro arte.
Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in tre manoscritti: il libro delle loro azioni, quello delle loro parole e quello della loro arte.
Molti pensano che quando si parla di rivoluzione, si intenda distruzione, ma quella è la guerra che la causa. Rivoluzione significa rivoluzionare, prima di tutto sé stessi, il modo di vedere le cose che accadono e solo dopo agire, ci vogliono i fatti perché è necessario cambiare il sistema del mondo per il bene di tutti. Io non credo in chi chi ruba alla gente, ma purtroppo i soldi, anzi no, il lusso e i beni materiali fanno credere di essere onnipotenti ed eterni.
Se hanno legiferato il “divorzio breve”, si dovrebbe optare almeno per un fidanzamento lungo!
Siamo gli effetti collaterali del sesso, infermi, affetti da un piaga che chiamano: “indifferenza”.
Vivo un’epoca nella quale sensibilità è sinonimo di debolezza, romanticismo è sinonimo di anacronismo e altruismo è sinonimo di ingenuità. Credo tuttavia che non siano mai sbagliate le ere, ma chi ne è falso protagonista, perché occorre un’incommensurabile audacia per esserne invece antagonista.
…Tutti costoro adoperano soltanto gli occhi per vedere ciò che è essenziale, e l’occhio è l’organo più impreciso, più incoerente e più condizionato dai pregiudizi di tutto il nostro corpo. Guardano, ma in realtà non vedono. Forse avvero tutte le cose che vedono sono essenziali, ma l’essenziale è molto, molto di più ed è invisibile all’occhio. Se non siamo attenti, finiremo per fare ciò che dice Maslov: “Se l’unico utensile di cui disponete è un martello, tenderete a trattare ogni cosa come se fosse un chiodo”
Penso spesso a coloro che ci succederanno, quando si renderanno conto del mondo di merda che gli abbiamo lasciato in eredità.