John Updike – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Era una ragazza giovane, ma con quell’espressione indolente di sazietà e di malcontento che hanno sempre le ragazze italiane per essere rimaste strette troppo a lungo al seno di una madre piangente.
Era una ragazza giovane, ma con quell’espressione indolente di sazietà e di malcontento che hanno sempre le ragazze italiane per essere rimaste strette troppo a lungo al seno di una madre piangente.
Alle pendici del monte che non c’è crescono piante magiche, meravigliose: occupazione, produttività, giustizia giusta, democrazia, moralità, uguaglianza, solidarietà e benessere.I vecchi cespugli si sono seccati e sono stati estirpati: povertà, evasione fiscale, burocrazia, favoritismo, corruzione e sprechi.Il paese di Bengodi perfetto; l’Italia che gli italiani si augurano.
Durante tutto l’anno il signor Formica ha lavorato duramente, mettendo da parte i suoi piccoli risparmi guadagnati così faticosamente. Invece il signor ministro Cicala tra una vacanza a Bora Bora ed un’altra alle Bahamas, di tanto in tanto, si recava in parlamento a votare le nuove tasse per sottrarre ai signori Formica i loro sudati risparmi.Morale: Caro Formica, pondera bene a chi dai il tuo voto, per non farti più derubare. Chiedo scusa ad Esopo e Jean de La Fontaine per avere stravolto la loro favola.
L’italiano non di rado è capace di pronunciare parole gravi e sincere (suggerite dall’ira, dalla gelosia, dalla necessità di difendere i propri interessi e la propria dignità, o il suo appassionato amore) e, al contempo, di guardare con la coda dell’occhio per accertarsi dell’impressione che sta facendo sugli astanti.
I Tecnici: Sono abili, professionali e freddi; amano il proprio mestiere sono specializzati e fieri del loro tecnicismo.La loro maggiore ambizione è eccellere, e per farlo hanno bisogno di un Paese che li metta in condizione di lavorare nel miglior modo possibile, con i migliori mezzi e la massima fiducia possibile.Il Paese è uno strumento per il loro obbiettivo, non è il loro obiettivo.
Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti.
Il grande male dell’Italia sono i difetti che rovinano lo Stato; era quello che doveva riformarsi e non la lira.