Jonathan Ciurlanti – Morte
Chi filosofa e medita sulla propria morte, riuscirà a contrastare minimamente il potere di quest’ultima.
Chi filosofa e medita sulla propria morte, riuscirà a contrastare minimamente il potere di quest’ultima.
Che cos’è la morte se non il proseguimento della vita? Dopo che la nostra vita avrà danzato con la morte, lasceremo quell’abbraccio e le nostre ali si spiegheranno verso il cielo, per farci trovare poi di fronte al giudizio divino. Su questa terra rimarranno tracce di noi e dei nostri pensieri, ma non dei nostri corpi, poiché saranno solo le nostre anime ad avere l’immortalità nei tempi.
La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando.
Quante volte si muore una vita? Quante? E quante altrettante volte si vive? Se ne perde il pensiero, si dimentica per difendersi, e ti nascondi dietro una scia di un soffio, dietro un velo, per morire ancora ed ancora, che se non si è mai morti, non si è mai vissuti.
Ciao Alda, ora non avrai più bisogno di intingere il pennino nel cielo per scrivere poesie…Mancheranno le tue bizze, l’odore di tabacco, le parolacce… Resteranno le tue poesie a ricordarci… che ci sei.
Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati.
I contorni di un mondo sfuocato si impressero a fuoco nella mia mente e in un attimo nulla era più realtà.