José Saramago – Libri
Anche dentro il corpo la tenebra è profonda, e tuttavia il sangue arriva al cuore, il cervello è cieco e può vedere, è sordo e sente, non ha mani e afferra, l’uomo è chiaro, è il labirinto di se stesso.
Anche dentro il corpo la tenebra è profonda, e tuttavia il sangue arriva al cuore, il cervello è cieco e può vedere, è sordo e sente, non ha mani e afferra, l’uomo è chiaro, è il labirinto di se stesso.
Ci sono assassini che non scrivono. Non sono poeti, né autori di romanzi, racconti, saggi o aforismi. Credono di non scrivere. Credono. Traditi dalle impronte digitali, sono costretti a ricredersi.
Questo era senza dubbio il più eccelso e infimo di tutti i mondi: i sensi migliori, le emozioni più squisite… i desideri più maligni, le imprese più cattive… Forse doveva essere così. Forse senza l’abisso non potevano esserci le vette.
Tutto ti ricorda tutto qua e sono tanti i ricordi da sedare, abbandonare, annullare. Parole e volte da evitare cercando sconosciute situazioni. Reinventare. Reinventare un passato e un futuro. Nuova polvere e nuove acque.
Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finché i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce. Più cercavo di farmi strada fra la folla impassibile, più le gambe sembravano lente, ma le lancette della grande torre campanaria non accennavano a rallentare. Vigorose, indifferenti e spietate, giravano inesorabilmente verso la fine… la fine di tutto.Però non era un sogno, e nemmeno un incubo in cui correvo per salvare la mia vita: in gioco c’era qualcosa infinitamente più prezioso. Quel giorno, della mia vita m’importava ben poco.[…] Soltanto io ero libera di attraversare di corsa la piazza luminosa e affollata.E non ero abbastanza veloce.[…] Al primo rintocco delle campane, che rimbombavano nel terreno sotto i miei piedi spossati, capii di essere in ritardo, lieta che ad aspettarmi ci fosse un nemico assetato di sangue. Perché, se avessi fallito, avrei rinunciato a qualsiasi desiderio di vivere.
In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
Una terra dove l’uomo incensa la donna per farla cadere stordita e poi la insulta quand’è caduta!