Juan Bestard – Tempi Moderni
Chi parla da solo non dialoga e neppure dialoga chi parla solo con sé stesso.
Chi parla da solo non dialoga e neppure dialoga chi parla solo con sé stesso.
Siamo passati da a non aver nulla, ad aver troppo, siamo passati a lamentarci perché non avevamo niente e basta, ad aver ancora poco siamo passati da un bacio di nascosto, al sesso al primo incontro, siamo passati da fumar una sigaretta di nascosto e aver il batticuore a fumar lo spinello e andar orgogliosi in centro. Siamo passati a dividerci la “fame”, a rubarci fra noi. Siamo passati da cristiani a primitivi uomini e non viceversa.
I nail Shop. La città si è riempita di questi negozi per unghie. Quando passi davanti a quel buco illuminato, a ogni ora del giorno, vedi donne con le mani affilate, le dita aperte, come davanti a un veggente, a qualcuno che possa indicare loro una via dentro se stesse.
Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
Al giorno d’oggi si sparla troppo, si ama poco e si odia spesso, c’è crisi di sincerità, di persone vere, in poche parole mancano i valori. Questi non sono tempi moderni ma tempi di aridità dell’anima.
Come in una specie di “caos ordinato”, viviamo in maniera spesso individualistica, ognuno nella propria direzione, ognuno a testa bassa immerso nei propri guai; eppure la nostra individualità che sembra per noi la totalità delle cose è solo un piccolo tassello del macrocosmo che ci circonda. Talvolta sarebbe bello, poter imparare ad ascoltare i silenzi o le parole di chi ci sta accanto, magari si riuscirebbe sempre più a viaggiare in un’unica direzione per le strade della vita.
Da quando sono su facebook non capisco se la mia vita sociale sia iniziata o sia finita.