Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Poesia
Il pensiero è sempre la pietra d’inciampo della poesia.
Il pensiero è sempre la pietra d’inciampo della poesia.
L’estate si avvicina e il sole ci saluta con i suoi immensi raggi che circonfondono, nel verde, nell’azzurro e nel marrone il dono del nostro Creatore del cielo e della terra che ci aiuta e protegge dalle insidie d’ogni dì. Cala la notte e l’astro s’inchina alla luna e gli lascia il trono dei angeli. Le stelle cadenti birichine sono il mezzo degli angeli, che si spostano da un pianeta all’altro dando la buananotte. La gente osserva le stelle ed esprimono i loro desideri, gli Angeli cercheranno di accontentare coloro che pregano e non peccano. Il mattino tramonta l’oro incandescente con i suoi fantastici giochi di luci e il calore risveglia il pianeta e i suoi abitanti. In montagna e a mare s’affollano di tanti adulti e bambini che festeggiano l’entrata dell’estate.
C’è una poesia delle cose che ci attrae anche senza comprenderne il senso.
Siamo tutti guerrieri nella battaglia della Vita, ma alcuni conducono, altri seguono.
L’umidità non spaventa l’annegato.
E poi ci sono quelli che ti dicono che la Poesia è morta e tu pensi che i morti siano loro. E dicendogli addio li lasci nella loro demenza.
La poesia è un velame di parole, che crea l’immagine di un sentimento.