Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Sogno
Come posso perdere la fede nella giustizia della vita quando i sogni di chi dorme tra le piume non sono più belli dei sogni di chi dorme per terra?
Come posso perdere la fede nella giustizia della vita quando i sogni di chi dorme tra le piume non sono più belli dei sogni di chi dorme per terra?
La vita è generosa nel regalare sogni, ma è anche così stronza, che spesso te li cede dopo aver eliminato tutti gli strumenti per renderli realizzabili. A volte, con tanta fortuna, quel sogno riesci a stringerlo a te almeno una volta, prima di essere costretto a lasciarlo andare. Per non sciuparlo, per non vedergli scendere sul volto quella grossa lacrima dell’impossibilità. Resta la magia di una stella caduta dal cielo, venuta a illuminarti il cuore per un istante, che scorrerà eternamente vivo e pulsante nelle vene della tua più profonda essenza. E tra le lacrime, troverai polvere d’oro: dovrai ammettere, malgrado tutto, di essere stato fortunato.
E se ti prude “un sogno”, grattalo con la fantasia, fino a scorticarlo. Socchiudi gli occhi e fai andare le unghie dell’immaginazione fino a vedere il sangue della soddisfazione.
Se io fossi nei tuoi sogni, li colmerei di foreste, per farti respirare l’ossigeno della vita, anche quando hai paura di amare…
Appendo i sogni al mio firmamento e l’anima si tinge d’azzurro.
La notte è solo il giorno un po’ più scuro, ma la mente vede l’arcobaleno nella luna.
È inutile girarci intorno e piangersi addosso. È sempre e comunque il nostro atteggiamento verso la vita a determinare il nostro destino: continuare a commettere lo stesso errore ossia non fare niente oppure tenere duro e combattere per i propri sogni riponendo piena fiducia nell’unica persona che può cambiare le cose cioè se stesso.