Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Sorriso
Non puoi ridere ed essere scortese al tempo stesso.
Non puoi ridere ed essere scortese al tempo stesso.
Ridete franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno rider così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto, se parlavano, taceranno, resteranno come mortificati, non ardiranno mai rider di voi, se prima vi guardavano baldanzosi o superbi, perderanno tutta la loro baldanza e superbia verso di voi. In fine il semplice rider alto vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti, senza eccezione. Terribile ed awful è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire.
Bisogna affrontare ogni giorno con un sorriso, altrimenti è un giorno perso.
Non esiste nulla di volgare che, espresso in modo spiritoso, non diventi umoristico.
Ogni giorno penso “Devi solo sorridere”. Lo penso, ma non lo faccio.
Quando qualcuno ti dice: “Sorridere è l’unico modo per affrontare la vita e tutti i suoi problemi, altrimenti sarà lei ad averla vinta”, io sempre rispondo cosi: “Non posso sorridere sempre, sarei un’ipocrita. Se oggi sorrido è perché la vita mi lo chiede.” Non posso sorridere se dentro di me ho solo sofferenza, dolore, angoscia, tristezza. Non posso sorridere quando vedo delle persone piangere perché hanno fame, quando vedo un bambino che chiede soldi da portare a casa. Non posso sorridere perché la vita ogni tanto è crudele con delle persone innocenti.
Il sorriso è apertura; non tanto di labbra, ma di cuore. È un uscio che si schiude, su mani foderate di carezze.