Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Stati d’Animo
Quando aneli a felicità a cui non sai dare nome, e quando soffri senza capire perché, proprio allora stai crescendo con quanto cresce, e ti stai elevando verso il tuo io più grande.
Quando aneli a felicità a cui non sai dare nome, e quando soffri senza capire perché, proprio allora stai crescendo con quanto cresce, e ti stai elevando verso il tuo io più grande.
A me i pagliacci fanno tristezza, perché penso che per guadagnare qualcosa devono fare ridere il proprio pubblico con situazioni bizzarre; quelli invece che mi fanno ridere sono i fighi perché hanno tutto e non importa chi hanno di fronte, loro si sentono superiori.
Abbiamo paura del “domani” perché il “presente” non ci soddisfa nemmeno lontanamente.
Credo sia pazzesco come le persone giuste arrivino nel momento sbagliato mentre quelle sbagliate arrivino nel momento giusto.
E ti dico che farai parte di me, così, senza dirti altro. Come l’acqua fa parte del mare, come il vento appartiene al cielo. Tu ci sarai sempre, una presenza leggera e costante ma intensa, come l’aria stessa. Sarai lì, da qualche parte del mondo, a ricordarmi che la felicità esiste e che, forse, un giorno, potrò raggiungerla.
Non ho certezze assolute, ho solo cose in cui credo.
Un altro matto. Non si riusciva a evitarli. Erano quasi tutti matti a questo mondo. E quelli che non erano pazzi erano arrabbiati. E quelli che non erano pazzi o arrabbiati erano semplicemente stupidi. Non avevo scampo. Non avevo scelta. Dovevo solo resistere e aspettare la fine. Era un lavoraccio. Era il lavoro più duro che si potesse immaginare.