Ken Follett – Stati d’Animo
“Sei giovane.” Nella sua voce c’erano rabbia e angoscia. “Non dimenticarlo mai. Non dimenticare la carneficina voluta qui, oggi, dallo zar.” Grigorij aveva annuito. “Non lo dimenticherò.”
“Sei giovane.” Nella sua voce c’erano rabbia e angoscia. “Non dimenticarlo mai. Non dimenticare la carneficina voluta qui, oggi, dallo zar.” Grigorij aveva annuito. “Non lo dimenticherò.”
Parlo… mi ascolto… non mi capisco… e non mi rispondo. Siamo disperatamente soli in noi stessi.
Passiamo per molti cuori senza fermarci mai.
Il cuore vive perché batte. Un cuore sensibile, se calpestato può continuare a battere, ma può non vivere più.
Ho sempre gridato il mio dolore dentro di me, ho voluto proteggere chi mi stava accanto, non condividendo la mia morte dell’anima. ricordi orrendi, ricordi che non posso e non voglio cancellare, il ricordo seppur doloroso fortifica, io mi sento forte di fronte ad esso, a volte lo amo pure, ma l’anima rischia di sanguinare in modo copioso tante volte, è là che ho bisogno di isolarmi io. I miei ricordi e, il mio dolore.
La mia voce trema quando la ragione mette a nudo la verità. Essa stessa redige un cauto e snervante senso di responsabilità il quale toglie energie. Passato l’attimo e la voce non trema più la verità accende una luce avvolgente e si respira serenità.
noi che sognamo, noi che guardiamo il cielo, noi che pur disperati stiamo in piedi, noi che un sorriso ci cambia la giornata, noi che amiamo incondizionatamente, noi che il domani ci fà paura, noi che a volte ci sentiamo soli, noi è i nostri sogni.!