Ken Follett – Stati d’Animo
“Sei giovane.” Nella sua voce c’erano rabbia e angoscia. “Non dimenticarlo mai. Non dimenticare la carneficina voluta qui, oggi, dallo zar.” Grigorij aveva annuito. “Non lo dimenticherò.”
“Sei giovane.” Nella sua voce c’erano rabbia e angoscia. “Non dimenticarlo mai. Non dimenticare la carneficina voluta qui, oggi, dallo zar.” Grigorij aveva annuito. “Non lo dimenticherò.”
Da chi hai dentro non ti allontani mai. Lo tieni stretto, ne accarezzi il pensiero e sai che l’amore che hai dato con tutto il tuo cuore arriva ad abbracciare anche quando non puoi farlo tu di persona. Ed è un pensiero che basta a sé stesso come dovrebbe essere l’amore.
Tieni sempre presente che le parole non sempre sono frutto di fatti appurati e verificati. Non sempre sono dimostrabili. Non sempre sono verità! Quindi prima di fatti distruggere da esse pensaci, perché molto spesso sono e restano soltanto parole dettate dalla voce dell’ignoranza!
E dopo la fine, c’è il nulla.
Nel mio cuore ci sono molte stanze: la stanza dei ricordi, li custodisco con amore e ogni tanto li rivivo e sorrido; la stanza delle gioie, passare lì mi porta serenità; la stanza delle delusioni, ogni tanto una scappa riesce a uscire e le ferite risanguinano; la stanza dell’amore, là custodisco tutte le bellezze dell’amore, la mia famiglia tutta, i miei amici, i miei fratellini e sorelline, son tutti là a fare festa con me; la stanza dei dolori, pochi la conoscono, molti la ignorano pensando che il mio sorridere sia perché la vita è stata clemente con me, eppure lì il mio dolore esplode, mi distrugge, mi butta al suolo e poi c’è la mia stanza preferita, la stanza della speranza, della fede, del mio signore, che mi sostiene in tutto, in gioia, in amore, in delusioni e nel mio dolore.
So cosa vuol dire amare, o forse so semplicemente cosa vuol dire soffrire per amore… se è così, spero allora di non aver ancora capito cos’è l’amore.
Ogni giorno che finisce chiudo gli occhi per vederlo meglio il giorno dopo. Non mi fermerò alle vetrine, ma cercherò nei nascondigli dell’anima. Sono pochi i giorni in cui realizzo una verità in armonia con il mio destino: Ma ogni sera posso pesare il mio cuore e misurare la mia statura nell’amore. Non mi abbatterò ne giorni tristi, e se oggi ho sentito il mio cuore battere mi rallegro, e so che non ho vissuto invano, e so quantificare l’amore che mi viene donato vedrò la mia vera statura. Non mi ritengo superiore a nessuno perché non sono ne intelligente e ne bella. La sola superiorità sta nella mia bontà d’animo. Metto ogni mattina sul davanzale un fiore uguale a quelli che ho nel mio giardino. Non cercherò la felicità nel possedere tanti alberi: Basta un ramo per il mio nido. Sono la regina della mia casa, la sorella dei miei giorni tristi. Mi tengo per me i miei dolori e metterò nel mio cuore la gioia e il richiamo delle stelle.