Laila Andreoni – Abbandonare
Non mi infastidisce chi è davanti a me, ma l’indifferenza sorda di chi non ascolta il mio grido di aiuto.
Non mi infastidisce chi è davanti a me, ma l’indifferenza sorda di chi non ascolta il mio grido di aiuto.
Mi infetto della tua assenza.
Non voltarti, non merita il tuo sguardo, chi ti ha fatto del male.
Vorrei poter continuare a starti accanto, ma so che non sarebbe possibile, perché nutro già…
Non avere paura della tempesta, ma del vento che la precede.
Comincio a pensare che se non ritorni, è perché io non lo voglio. Ripenso a quando mi bastava addormentarmi la sera e pensarti intensamente, per ritrovare al mattino un tuo messaggio. A quando ti sognavo e la mattina, mezza addormentata, te lo dicevo. A quando prendevo il cellulare per scriverti anche semplicemente “come stai?” E anche se intimorita dalla paura della tua indifferenza, lo mandavo comunque. Sai, a volte mi manca. Mi manca quel tempo in cui pensavo qualcosa e la facevo, così d’istinto. Oggi invece vengo assalita da un mare di “se” di “ma”, e la scelta più semplice e logica è non far nulla. Mi capita di pensare a volte di prendere il cellulare e farti uno squillo, o mandarti un messaggio; o almeno provarci; ma non prendo neanche il telefono in mano. Mi capita di sognarti e la mattina il mio primo pensiero è “rimuovere i sogni”. Mi capita di pensarti e arrivo sempre alla stessa conclusione “ma chi ti pensa, vaffanculo”. E in fondo, in fondo alla mia pseudo indifferenza credo si celi un velo di malinconia che non se ne andrà facilmente. Sarà la sensazione di risposta di quando dai tutto, e ricevi niente. Tristezza. Delusione. Addio. Non so.
Quando apro la mia mente, vedo orizzonti meravigliosi.