Rita Lombardi – Lavoro
Oggi mi sento viva perché so che mi alzo presto ogni mattina per andare a lavorare, il lavoro è vita, è essere liberi e indipendenti, e soprattutto è dignità.
Oggi mi sento viva perché so che mi alzo presto ogni mattina per andare a lavorare, il lavoro è vita, è essere liberi e indipendenti, e soprattutto è dignità.
A volte capita che il lavoro ti allontani dalla tua vita. Sconvolge le priorità, assorbe preoccupazioni e confonde i sogni. Il tempo passa velocemente e quando hai un attimo per pensare a chi ami, ti accorgi che vi separa un nuovo mondo di differenze. Speri in cuor tuo che nulla cambi e che mai si sospetti menefreghismo o indifferenza. Sussurri un “ti voglio bene” e aspetti che tutto torni come prima.
C’è chi studia le leggi non per applicarle o farle rispettare, ma per insegnare ad aggirarle.
In molti lottano con forza per conservarsi il posto di lavoro, ma non altrettanto per conservare il lavoro.
Il mercato del lavoro non può essere in crisi in quanto il lavoro non è merce ma diritto.
L’attività in proprio richiede energie, ambizione, professionalità ed organizzazione; chi decide di lavorare per sé stesso, decide di mettersi in gioco, ogni giorno, ogni momento, ogni attimo, senza dare nulla per scontato, vivendo di curiosità, passione e voglia di misurarsi e migliorarsi sempre e comunque: non ci sono e non possono esserci limiti per i sogni di un’anima ribelle!
L’operaio conosce la domenica meglio del prete.
Oggi più che mai il pensiero si ferma là, sì, proprio là c’è un muro fatto di pregiudizi, dove la libertà è rinchiusa nella mente; che paura, come un naufrago sono in balia degli eventi. La dignità di un lavoro per non rubare al tempo la vita, che spreco di risorse i disoccupati.
Non sarà il cappello da ammiraglio a coprire l’anima da marinaio.
Il lavoro è un obbligo a cui bisogna adempiere, ma per alcuni rischia di diventare un’alienante compulsione.
Lo straordinario è una sconfitta e lo sciopero è l’urlo di dolore.
Se chi deve pagare smettesse di pagare chi non merita, chi merita verrebbe pagato meglio.
Una delle cose più difficili e dolorose che possiamo fare è rinunciare a un ruolo che ci siamo costruiti nel tempo.