Leo Buscaglia – Società
Si diventa ciò che si crede di essere.
Si diventa ciò che si crede di essere.
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
Non voglio essere definito di “sinistra”, perché pretendo di starci portando tutto me stesso e, senza entrare in un “vecchio” contenitore che ingabbia i miei pensieri.Ora a voi scegliere se la mia posizione è adatta a creare o a distruggere.
C’è pochissima vera libertà nel mondo: […] La legge, il costume, l’opinione pubblica, il timore o la vergogna ci rendono tutti schiavi.
Provate ad immaginare quanto una condizione da “immigrato” sia una premessa per tutta una vita nell’anonimato.
Le moderne società capitalistiche preferiscono garantire molti fatui bisogni a pochi che non pochi fondamentali bisogni a molti.
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
Non voglio essere definito di “sinistra”, perché pretendo di starci portando tutto me stesso e, senza entrare in un “vecchio” contenitore che ingabbia i miei pensieri.Ora a voi scegliere se la mia posizione è adatta a creare o a distruggere.
C’è pochissima vera libertà nel mondo: […] La legge, il costume, l’opinione pubblica, il timore o la vergogna ci rendono tutti schiavi.
Provate ad immaginare quanto una condizione da “immigrato” sia una premessa per tutta una vita nell’anonimato.
Le moderne società capitalistiche preferiscono garantire molti fatui bisogni a pochi che non pochi fondamentali bisogni a molti.
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
Non voglio essere definito di “sinistra”, perché pretendo di starci portando tutto me stesso e, senza entrare in un “vecchio” contenitore che ingabbia i miei pensieri.Ora a voi scegliere se la mia posizione è adatta a creare o a distruggere.
C’è pochissima vera libertà nel mondo: […] La legge, il costume, l’opinione pubblica, il timore o la vergogna ci rendono tutti schiavi.
Provate ad immaginare quanto una condizione da “immigrato” sia una premessa per tutta una vita nell’anonimato.
Le moderne società capitalistiche preferiscono garantire molti fatui bisogni a pochi che non pochi fondamentali bisogni a molti.