Leonardo Cantoro – Stati d’Animo
In questo tiro alla fune chiamato orgoglio prima o poi qualcuno cederà.
In questo tiro alla fune chiamato orgoglio prima o poi qualcuno cederà.
Com’è duro aprire gli occhi e scoprire di essere gli artefici del proprio male. Com’è bello capire che così vi posso rimediare.
Sono andata così lontano a volte che se io stessa dovessi dire dove sono stata non saprei dirlo. Il problema è che quando il cuore, la mente e l’anima si spengono qualcosa si ferma dentro di noi. Ed è come se vivessimo una parte del nostro tempo lontanissimo da tutto e da tutti. Il dolore ci cambia, ci chiude e ci porta lontano. Dove è più facile sopravvivere, non pensare e recuperare le forze. Li; in quel luogo lontano o finisci di morire per non tornare più oppure… rinasci!
A volte il tempo sembra scivolare sulla pelle, passare tra le mani come acqua che non riesci a trattenere, mancano le forze per afferrare l’istante che non torna, cerchi di raccogliere emozioni, ma raccogli solo le gocce da una fonte dove vorresti attingere vita e ti perdi, cerchi di rialzarti, ma ti trovi in ginocchio ed in ginocchio vuoi stare solo con umiltà per rialzarti ancora, smarrita, confusa, piccole gocce dissetano i tuoi attimi, ma con un respiro profondo le senti preziose per l’anima, come gocce che colmano l’oceano che hai dentro.
Le persone vanno e vengono. Di molte non ricordiamo neanche il nome. L’unico errore, l’unico male è che dovremmo riuscire a lottare per tenerci strette quelle che arrivano e senza chiedere permesso ci scavano dentro.
Chi vive per sé stesso, chi basta a sé stesso, non può sentirsi tradito né abbandonato.
No, non sarai tu, seppur insistente e persistente, né nessun altro a farmi smettere di credere nell’amicizia o nell’amore!