Leonardo Galardini – Acqua
Gocce di pioggia che ticchettano come lancette.
Gocce di pioggia che ticchettano come lancette.
Nuotare nudo è come volare senza il corpo.
Mai piangere sull’acqua versata.
L’acqua di mare è una cosa meravigliosa, tuffarsi è rinascere.
L’acqua è buonissima, soprattutto la domenica mattina.
Cosa c’è di più piacevole, di un sorso di acqua fresca? Magari bevuta dalla fontanina, in una giornata calda e afosa?
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.