Sonia Regis – Acqua
Acqua sorgiva che sgorghi dal più profondo della terra purifica questo mio cuore colmo di questa sporca confusione perché nel sentirmi solo possa ritrovare me stesso.
Acqua sorgiva che sgorghi dal più profondo della terra purifica questo mio cuore colmo di questa sporca confusione perché nel sentirmi solo possa ritrovare me stesso.
Così, con un gesto devoto, bere l’acqua nel cavo delle mani o direttamente alla sorgente, fa sì che penetri in noi il sale più segreto della terra e la pioggia del cielo.
Le donne. Il mare sembrava, tutto d’un tratto, averle aspettate da sempre. A credere ai medici, stava lì, da millenni, perfezionandosi pazientemente, nell’unico preciso intento di offrirsi come unguento miracoloso da offrire alle loro pene, dell’animo e del corpo. Così come andavano ripetendo in salotti impeccabili, a mariti e padri impeccabili, gli impeccabili dottori, sorseggiando tè, e misurando le parole, per spiegare, con paradossale cortesia, che lo schifo del mare, e lo choc, e il terrore, era, in vero, serafica cura, per sterilità, anoressie, sfinimenti nervosi, menopause, sovraeccitazioni, inquietudini, insonnie. Ideale esperienza per sanare i turbamenti della giovinezza e preparare alla fatica dei muliebri doveri. Solenne battesimo inaugurale di giovinette divenute donne.
Come Adamsberg vorrei giocare con un ramo nella Senna e aspettare la mia Camille. Lei c’è e sente quello che sento io.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve.
Il mare è l’anima della Terra e, nelle sue profondità inaccessibili, ne custodisce segreti e…
Che bello spettacolo l’acqua che si trasforma in neve, com’è bello osservare e sognare di fronte ad una nevicata. Leggeri fiocchi cadono dal grigio, tempestoso cielo, danzando e roteando scossi ed accarezzati da un docile soffio di vento che li trasporta, li fa vagare, tra i rami rinsecchiti e intimoriti dal freddo e gelo di questi momenti. La neve discende orgogliosa e si placa sul terrestre, invernale manto ricoprendo soffice il terreno. Davanti a tali spettacoli di questo pittoresco e fantastico scenario e aspetto dell’inverno, balza subito l’idea di riflettere. I fiocchi che cadono allegri di colore bianco, magari da un cielo notturno illuminato dalla pallida luna ci fanno pensare alla purezza, all’umiltà, e ci presenta di fronte il seguente quesito: diamo noi importanza alle piccole cose umili che fanno sognare e crescere, com’è ad esempio una nevicata, una cascata fatata di acqua; o cerchiamo l’allegria in oggetti materiali che non ci donano la gioia vera?