Lev Nikolaevic Tolstoj – Figli e bambini
“Lo sapevo, lo sapevo!”, ripetè il bambino con la sua frase favorita.
“Lo sapevo, lo sapevo!”, ripetè il bambino con la sua frase favorita.
Non so se sono un bravo genitore, ma cerco di insegnare ai miei figli gli stessi valori che ho avuto io. La lealtà verso il prossimo, la determinazione per affrontare la vita, la sincerità in amore per avere un rapporto stabile, e la coerenza per ammettere i propri errori.
L’amore materno, di qualsiasi natura, è istintivo e supera le barriere della ragione, perché è il cuore che parla con la sua voce.
La porta dell’ignoto!… i generosi ricordi, ci consentono di sognare prima che la vita ci immerga nella realtà.I figli, attorno al nostro desco con un nugolo di nipoti ci rendono vivaci i giorni: non ci lasciano più neppure il tempo di sognare. Essi, venuti dall’amore, sono la nostra prima preoccupazione: ma come anche i rovi, sia pure tra le spine, producono succulenti more.
I nostri genitori si sono dannati per non farci mancare niente quando a noi sarebbe bastato così poco per stare bene. Una parola, una carezza, un abbraccio, uno sguardo di approvazione.
Ci sono tanti bambini orfani in tutto il mondo, perché con le liste di attesa chilometriche che ci sono di aspiranti genitori non sveltiamo l’iter burocratico e ridiamo amore e protezione a questi bimbi?
Non esiste emolliente d’animo più efficace del sorriso di un bambino.