Lev Nikolaevic Tolstoj – Stati d’Animo
Vedeva che loro, in quella sala piena di gente, si sentivano soli.
Vedeva che loro, in quella sala piena di gente, si sentivano soli.
Quando sono triste ascolto in cuffia la mia musica preferita a palla, che mi ricorda esperienze vissute, in ogni canzone c’è un momento che riaffiora e mi provoca nostalgia, così ripeto a me stessa, non pentirti, non giudicarti se ritenevi di essere nel giusto, cosa c’è di più bello al mondo che essere felici di ciò che si è fatto. L’emozione sale e una lacrima scivolando sulla guancia arriva al lato della bocca, così lecco quella goccia salata la ingoio e mi passa la malinconia.
A volte siamo “eccessivamente” troppo.Troppo donna, troppo femmina, troppo forte, troppo fragileo semplicemente troppo Vere per chi non sa apprezzare.
E ho imparato troppo spesso a mie spese che se le cose vanno bene, vanno bene da subito. Non ho più tempo e voglia di rincorrere le persone o elemosinare attenzioni.
Sul petto una fotografia, di un bacio che non va più via, e questa pazza gelosia mi fa morire senza un noi.
Vivo nel mio mondo accerchiato e confuso dalle mille illusioni che manipolano la mia mente sbalzandomi in attimi di gioie passeggere, quanta nostalgia nel mio cuore l’assaporare coscientemente questo tempo che si perde come aqua fra le dita quando credo di essere solo.
Strano vero? Come a volte nella vita tu ti senta vuoto e privo di tutto; e poi se arriva l’amore, ecco che all’improvviso ti senti come se niente ti mancasse, come se avessi il mondo in mano tua.