Leybi Constanza Rosado Cabrera – Frasi in lingua straniera
Le poesie sono urli di liberazione dell’anima.Las poesìas son gritos de liberaciòn del alma.
Le poesie sono urli di liberazione dell’anima.Las poesìas son gritos de liberaciòn del alma.
Forget for get.
Where we once were divided now we stand united we stand as one… undivided.Dove una volta eravamo divisi ora siamo uniti come una cosa sola… indivisibili.
That’s one small step for man, one giant leap for mankind.Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità.
Striking up my discordant underture, A carnal cacophony perversely penned, Transposed…and decomposed, On strings fashioned from human twine, Lovingly wound and fretted upon my bow, Garishly incarcerated…the dead resonate, In a final death-throe.Dando il via alla mia discordante underturela parola underture è intraducibile, in quanto è un gioco di parole tra l’inglese “overture” (la parte iniziale di un’Opera), che contiene “over”, ovvero sopra, e “under”, che significa sotto, in questo caso inteso come “sotto terra”. , Una cacofonia carnale perversamente vergata, Trasposta… e decomposta, Su corde create con stringhe umane, Ferite con amore e consumate col mio archetto, Grottescamente incarcerati… i defunti risuonano, In un finale spasmo di morte.
Há uma grande diferença entre quem lê somente porque sabe ler e quem realmente compreende aquilo que lê.C’è una grande differenza tra chi legge solo perché sa leggere e chi è davvero in grado di capire ciò che legge.
No princípio do fimHà ruídos que não se ouvem mais:- o grito desgarrado de uma locomotiva na madrugada- os apitos dos guardas noturnos quadriculando como um mapa acidade adormecida- os barbeiros que faziam cantar no ar suas tesouras – a matraca dovendedor de cartuchos- a gaitinha do afiador de facastodos esses ruídos que apenas rompiam o silêncio.E hoje o que mais se precisa è de silêncios que interrompam o ruído.Mas que se hà de fazer?Hà muitos – a grande maioria – que jà nasceram no barulho. E nem sabem, nem notam, por que suas mentes são tão atordoadas, seus pensamentos tão confusos. Tanto que, na sua bebedeira auricular, sò conseguem entender as frases repetitivas da música pop. E, se esta nossa “civilização” não arrebentar, acabamos um dia perdendo a fala – para que falar? Para que pensar? -, ficaremos apenas no batuque: “Tan! Tan! Tan! Tan! Tan!”Al principio della fineCi sono rumori che non si sentono più:- il grido solitario di una locomotiva nell’alba;- i fischietti delle guardie notturne che squadrano come una mappa la città addormentata;- i barbieri che facevano cantare per l’aria le loro forbici;- il tric-trac del venditore di castagne;- lo zufoletto dell’affilatore di coltelli.Tutti quei rumori che appena rompevano il silenzio. E oggi quel di cui più c’è bisogno sono silenzi che interrompano il rumore.Ma che possiamo farci? Molti – la grande maggioranza – sono nati già nel frastuono. E neanche lo sanno, neanche lo notano, tanto le loro menti sono stordite, i loro pensieri confusi. Tanto che, nella loro ubriacatura auricolare, riescono solo a sentire le frasi ripetitive della musica pop. E, se questa nostra “civiltà” non esploderà prima, un giorno finiremo per perdere la favella: perché parlare? Perché pensare? Resteremo soltanto col suono dei tamburi: “Tan! Tan! Tan! Tan! Tan!”