Leybi Constanza Rosado Cabrera – Stati d’Animo
Amo la mia solitudine perché non mi lascia mai da sola.
Amo la mia solitudine perché non mi lascia mai da sola.
Si nascondono agli occhi aperti della gente, che non sa e si ferma alle apparenze.Ci sono occhi chiusi che vedono, le loro ombre e paure, i loro tremori e timori.Certi occhi scrutano il lontano e il nascosto, sono occhi misteriosi che non hanno colore,”sentono” dall’interno, percepiscono i colori e i suoni dell’anima, come vedere di là dellenuvole, le stelle.Intuiscono anche la paura di chi trama i fili del tradimento con la coscienza annullatapersa nell’oblio dei propri sensi.Loro non sanno che c’è un tempo per tutto, il dolore inflitto sempre ritorna, e non ci saranno sconti.
La tristezza e la rabbia, sono due sentimenti uno vicino all’altro, e tutte e due hanno bisogno di essere sfogate. Ci si arrabbia perché accade sempre qualcosa che distrugge o intacca la felicità. Ci si arrabbia con se stessi, perché ancora una volta ci si lascia prendere e sopraffare dalla tristezza. Ci si arrabbia perché ci si rende conto che la felicità è difficile da mantenere, ci si arrabbia con quel qualcosa o con quel qualcuno che rende triste. Allora si rincorrere al pianto perché è, liberatorio. A volte alcune cose ti si appendono al cuore come zavorre di piombo, ed esso farebbe di tutto per volare in alto, si tenta di agganciarsi alle molecole d’aria che escono con violenza dai polmoni, cerca di aggrapparsi ad una lacrima, ma proprio non ci riesce. Allora quando si vorrebbe urlare, non resta che altro che mettersi in mano al tempo, perché rallentasse quei battiti concitati, è sciolga quei nodi strettissimi, per far cadere quei pesi. Siamo tutti tanto diversi, quanto simili, in azioni in pensieri e parole, basta che ci rendiamo conto che anche noi siamo in difetto con qualcuno, e allora come possiamo arrabbiarci se neanche noi siamo del tutto perfetti e candidi?. La rabbia degli altri dovrebbe essere aggregata alla nostra per far sentire tutto il dolore che proviamo davanti a certe nefandezze che si subiscono, allora non ci resta che tenere più spesso acceso il lume della ragione! E quando la vita ci avvolge accogliamola sempre con un sorriso. Ed è proprio dopo che la tempesta che torna il sole. Torna il sole per che tutti i brutti momenti che ci sembrano eterni, implacabili vengono poi “dimenticate” La mente sana teme la sofferenza e la fugge; ama la gioia e la cerca. E per nostra mente sana non esita a sostituire le esperienze belle a quelle brutte.
Le persone sono una continua delusione. Non vogliono condividere, vogliono dirti come vivere. Perché non sei normale, se non fai ciò che fanno tutti. I soli spaventano, perché sono liberi. Non hanno bisogno di direttive. Fanno. Quello che vogliono, senza obblighi di convenzione. Sono liberi. Soli, ma non per questo assimilabili alla massa. Soli, ma al momento giusto indispensabili compagni di vita.
Si sentiva il mare, come una slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissà che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. Non conosceva clemenza. Se tu lo guardi te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio… Tutto quell’infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia la notte.
Il tempo consuma tutto, ma non i sentimenti: quelli rivivono sempre nelle emozioni.
Il giorno in cui mi sentirò superiore a qualcuno sarà il giorno in cui sarò inferiore a tutti.