Licia Troisi – Libri
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Alle domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l’intera esistenza.Non ha importanza quello che si dice nel frattempo, in quali termini e con quali argomenti ci si difende. Alla fine, alla fine di tutto, è con i fatti della propria vita che si risponde agli interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza.
Il passato è come un segno particolare che hai messo in un libro che ti piaceva e che non riesci più a ricordare dove diavolo sia finito.
Non sono mai stato così solo, una buona condizione per innamorarsi o perdersi. Mi sono innamorato, non della prima, dell’isola, ma della sorella, sedici anni, spaventosa di volontà e bellezza. Aveva mani spellate da un malanno, il solo che ho amato. Veneravo quelle dita screpolate, rosse, indolenzite, non l’ha creduto mai. Fosse stata lebbra gliel’avrei leccata per appiccicarmela alla lingua, fosse stata morte l’avrei voluta io. Meno di questo, l’amore non è niente.
Ordine e Discordia lo avevano creato come quando si scolpisce la pietra, e da allora non avevano mai più lavorato insieme. […] Insieme, avevano fatto di lui un essere di estrema crudeltà e bellezza.E poi avevano lottato per tenerlo al proprio fianco.
Io la chiamo sindrome da museo delle cere: tutto quello che possediamo, man mano che diventiamo vecchi, assume un’aria museale, noi compresi.
Dovrà essere principalmente la gente comune a dar voce a questo libro, se non lo farà avrà perso un’altra occasione.