Lisa Jane Smith – Stati d’Animo
Stefan era pallido, gli occhi verdi ardevano minacciosi e pieni di rabbia ma c’era in lui una sorta di dignità, di purezza, somigliava a un angelo severo scolpito nel duro marmo.
Stefan era pallido, gli occhi verdi ardevano minacciosi e pieni di rabbia ma c’era in lui una sorta di dignità, di purezza, somigliava a un angelo severo scolpito nel duro marmo.
Certe volte sei più felice se non condividi con nessuno ciò che pensi.
È strano come le persone abbiano il potere di cambiare e di cambiarci. È strano come loro a seconda del valore che hanno per noi possano farci male o renderci felici. Ma se ci pensiamo bene non è poi così strano… Loro sono coloro che ci circondano, quelli a cui ci appoggiamo, con cui condividiamo. Alcuni di loro sono speciali per questo gli resta facile ferirci o renderci felici.
Non sono per il generico, superficiale senso delle cose. Dell’ombra, l’inclinazione del riverbero. Nel tutto, il dettaglio. Nella distesa e nelle ampiezze, il microscopico, invisibile. Dell’evidenza, la distrazione. La sottigliezza alla ricerca dello specifico. L’infinitesimale. La cattura.
Sopporta, o mio cuore: tu hai sopportato una cosa anche peggiore.
Le emozioni della notte rimangono alla notte o, se le vuoi trasportare alla luce del sole, devi essere capace di farle brillare più di lui.
Laila aveva imparato una verità fondamentale sul tempo: come la fisarmonica sulla quale il padre di Tariq a volte suonava vecchie canzoni pashtun, il tempo si dilatava e si contraeva a seconda dell’assenza o della presenza di Tariq.