Livia Cassemiro – Guerra & Pace
Il giorno in cui l’esercito chiuderà le sue porte, allora prevedo un mondo di pace.
Il giorno in cui l’esercito chiuderà le sue porte, allora prevedo un mondo di pace.
Le rivoluzioni non si fanno con l’acqua di rose.
Per quanto riguarda l’episodio abissino, meno se parla e meglio è. Quando vecchi amici si riconciliano dopo una disputa, è sempre pericoloso andare alla ricerca delle cause prime.
A cosa serve fare la guerra, se dopo bisogna ricercare la pace?Cerchiamo la pace direttamente, forse conviene… No?
Il gioco dei potenti del mondo gira come una trottola e quando si ferma la fanno ripartire: crisi – guerra – ripresa. Tutto questo per il loro piacere. La crisi gira e serve per impoverire le persone che chiedono prestiti alle banche che intanto ci guadagnano e fanno arricchire anche i salvadanai dei potenti, che rubano dalle borse per giocare in borsa; ma questi potenti non sono mai contenti e così devono distrarre i popoli dichiarando un giro di guerra, in cui però non combattono loro personalmente ma mandano uomini, e purtroppo ora anche donne, che credono di combattere e morire per delle giuste cause e per quelle che vengono chiamate missioni di pace; si certo… con le armi? Intanto i potenti del mondo guardano ciò che accade comodamente seduti sui loro lati migliori, finché una mattina non si alzano col piede giusto e la coscienza che gli fa male; così decidono di mettere in pausa il loro gioco per un giro di ripresa. Ma è dal cielo che arriverà la pace.
L’amicizia e l’unico luogo che da partito alla vera democrazia.
L’inchiostro della violenza dipinge la terra di rosso sangue e rende grigio tutti gli altri colori.