Livia Cassemiro – Guerra & Pace
Il giorno in cui l’esercito chiuderà le sue porte, allora prevedo un mondo di pace.
Il giorno in cui l’esercito chiuderà le sue porte, allora prevedo un mondo di pace.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.
Cala la notte e adesso inizia la mia guerra.
Non potremo mai avere la pace nel mondo e tanto meno nelle nostre case, finché non la troveremo nelle nostre menti.
Il vulcano esplode quando vuole;la guerra quando vogliono gli uomini.
Più lontane sono le terre conquistate, più vi è bisogno di onesti e fidati gestori.
Mi hanno insegnato il rispetto del mio superiore, mi hanno insegnato il rispetto della mia arma e il disprezzo del nemico, il mio più grosso dilemma è capire fin dove questi limiti sono validi.