Luca Cape – Social Network
Troppi mi piace per troppi pochi mi piaci.
Troppi mi piace per troppi pochi mi piaci.
Su Twitter “si fa il disappunto della situazione” da quando ragionamenti e argomentazioni sono diventati démodè e non rientrano in 140 caratteri.
L’epoca in cui far credere di essere qualcuno conta più che essere se stessi. Non mi piace.
Il bello dei social network è che tutti possono dire un sacco di cazzate, con la possibilità che la gente ci creda pure.
Accontentarsi di quello che condividono gli altri su Facebook e non esplorare il web ti fa sentire come un abitante di un paesino di montagna che non scende mai in città.
Azzuffarsi e accapigliarsi per un uomo sui social lo trovo davvero deprimente. Lasciate le liti da donnette di quartiere e fate le signore: raccogliete la vostra dignità e andatevene. Non c’è eleganza migliore che svilire un uomo con la propria intelligenza, stando in silenzio e dargli il giusto prezzo: zero.
E poi ci sono i furbi, ma quelli con la F maiuscola, perché un po’ furbi siamo tutti, ma loro sono avanti, sono quelli che bla bla, cia cia, pucci pucci, bla a quattr’occhi, e bla, pucci pucci, cia cia, bla bla alle spalle, la peggio razza, che hanno una paura fottuta di rimanere da soli e si contornano di cazzate, perché si sa, essere come tutti fa volume, essere se stessi è pericoloso.