Luca Di Tolla – Morte
La morte: per molti può essere un’espiazione delle colpe lungo il cammino delle vita, ma non potrà mai ripagarle.
La morte: per molti può essere un’espiazione delle colpe lungo il cammino delle vita, ma non potrà mai ripagarle.
Dicono che per tutti presto o tardi arriva “il carro della morte” che in quella “notte” spiriti e anime cantano un motivo strano, fatto solo di urla e lamenti, dicono che quella “notte” è sul confine tra incubo e realtà, dicono che succede quando meno te lo aspetti, e che dopo saliti su “quel carro” non si può più scendere!
Per la morte d’ognuno l’orgasmo di qualcuno.
Dove ci porta la morte? Ci porta in quella pace dove noi fummo prima di nascere. La morte è il non-essere: è ciò che ha preceduto l’esistenza. Sarà dopo di me quello che era prima di me. Se la morte è uno stato di sofferenza, doveva essere così prima che noi venissimo alla luce: ma non sentimmo, allora, alcuna sofferenza. Tutto ciò che fu prima di noi è la morte. Nessuna differenza è tra il non-nascere e il morire, giacché l’effetto è uno solo: non essere.
Al serrar degli occhi si saldano i conti.
Per quasi tutto il genere umano la morte e l’immortalità sono materia di debole e rara curiosità. Pochissimi uomini passeggiano fissando il cielo, e vivono pensando alla morte.
Ogni morte d’uomo mi riduce, perché io faccio parte dell’umanità.E, dunque, non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te.