Luca Goldoni – Guerra & Pace
Tra una strage e l’altra le emozioni si raffreddano.
Tra una strage e l’altra le emozioni si raffreddano.
Le guerre possono essere prevenute o provocate nella stessa misura e quando non riusciamo a prevenirle, la colpa dei morti ricade su di noi.
Bisogna smetterla con le guerre di religione, con “la mia religione è meglio della tua”, tanto sono tutte invenzioni per dividere i vivi dai morti. Ci sono altre urgenze.
Forse è questo quello che impedisce di trovare la pace: le troppe parole.
Ci saranno sempre due tempi inconciliabili tra di loro: il tempo della pace e il tempo dell’amore. L’amore, benché dolce, non significa mai la pace.
Per tutta la vita ho provato il desiderio di sentirmi all’unisono con grandi masse di uomini, come deve essere per chi fa parte di una grande folla entusiasta. Il desiderio è stato spesso così forte da indurmi a ingannare me stesso. Mi sono immaginato di essere ora liberale, ora socialista, ora pacifista, ma nel senso più profondo non sono mai stato né l’una cosa né l’altra, né l’altra. Sempre l’intelletto scettico, quando più avrei desiderato che tacesse, ha mormorato i suoi dubbi, mi ha tagliato fuori dai facili entusiasmi degli atri e mi ha trasportato in una solitudine desolata.
Mille volte in guerra aveva affrontato la morte alla luce del sole. Ora una paura sconosciuta e ben maggiore lo spingeva a strisciare nel buio. La paura di essere stato dimenticato. Non c’è nulla di più terribile per l’uomo.