Luca Mendo – Vita
Non puoi arrivare in cima se prima non hai toccato il fondo.
Non puoi arrivare in cima se prima non hai toccato il fondo.
Tutto passa. Certo che si, per forza, prima o poi passerà, ovvio, arriva la morte e tu ancora aspetti che passi!
La sicurezza che sia giusto non è in grado di garantirla nessuno. Se la strada sia sbagliata, o se bisogna solo stare fermi. Siamo insicuri perché siamo umani e possiamo commettere errori in ogni momento, il coraggio non manca, ma ci pensiamo due, tre volte prima di fare qualcosa. Alla fine restiamo lì fermi ad aspettare, a capire quale strada bisogna percorrere, quale sentiero bisogna iniziare per camminare verso una vita migliore.
Finora nelle vicende storiche, umane o meno, non s’è mai data dietrologia ma solo presentologia.
Quello che per qualcuno è un attimoper altri è un’eternità.Se è bene è un attimo,se è male è un’eternità.
Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l’atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l’inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria “morale d’azione interiore”, vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d’atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla “membrana” che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore.Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d’azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L’ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell’intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d’affrontare le occasioni della vita. L’equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l’essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all’esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.
Ricordare, con esattezza, il proprio passato è un vantaggio: significa vivere meglio il presente e prepararsi all’incontro con il futuro.