Luca Zecca – Vita
L’hanno sprecato come un secchiello pieno di sale buttato nel mare nel tentativo di renderlo più salato.
L’hanno sprecato come un secchiello pieno di sale buttato nel mare nel tentativo di renderlo più salato.
[…] il passato è un avversario instancabile. La fuga dalla propria verità è una follia senza fine e senza speranza.
Nella vita ci succede di tutto, e che come per magia svanisce nel nulla; l’importante è che se è importante per te tu lo porti sempre con te, nel tuo cuore.
La mia vita è solo mia, sebbene molta gente creda di poter vantare dei diritti su di lei. Posso capire che la vostra di vite non vi piaccia o non vi basti ma almeno non dite che lo fate “per il mio bene”
Chi non ha sofferto non è un essere: tutt’al più un individuo.
In questa vita sono un vagabondo in cerca di casa, vorrei parlarti della mia vita, ma posso limitarmi a raccontartela, vorrei spiegarti, ma credo che il tempo delle parole è scaduto, scrittore a tempo perso che racconta le proprie esagerazioni e si accontenta delle proprie aspirazioni, vive di sogni ma che si accontenta delle poche realtà, non ho più tempo di rimpiangere ma solo di vivere.
Cercare, scovare, chiedere, confrontare ossia mettere in luce, fare luce. É così che mi piace pensare e fare il mio mestiere. Nel quale non serve una lampada, nè una torcia a pile quando si vuole andare oltre gli occhi colmi di attesa di un bambino kosovaro, afgano, somalo, eritreo, angolano, mozambicano, cileno, romeno, dei sobborghi di Philadelphia, di quelli di Liverpool e di Napoli, o di una delle dignitose baracche di Soweto. Basata l’attenzione, per scoprire la luce.