Lucia Mencacci – Vita
Dovrebbero darci un “libretto di istruzioni” alla nascita, magari ridurremmo il margine dei nostri errori in questa vita.
Dovrebbero darci un “libretto di istruzioni” alla nascita, magari ridurremmo il margine dei nostri errori in questa vita.
I segni che porto sul mio viso, segnano il tempo che ho vissuto su questo mondo, e in questo tempo ho compreso: che la vita va vissuta, che bisogna credere ai fatti no alle parole, che nulla è sicuro tranne che la morte, e che la vita è bella, va vissuta nonostante che in essa vivono certe persone le quali non c’è la necessita di nominarle, ma basta sapere il loro passato, da dove vengono, e che famiglia provengono per capire quanto fanno schifo.
La gente, come il gregge, tende a seguire un capo; occasionalmente, nella direzione giusta.
Non importa dove sei…non importa se non riesci ad andare in posti lontani…come non importa che età tu abbia…ricordati che dentro di te nelle tue idee,nel tuo parlare,nei tuoi viaggi con la mente e con il cuore,nel conoscere nuove persone o coltivando un’amiciziaun amore,ricordati che da te ogni giorno nasce un semeche puoi fare volare dove vuoi oche qualcuno porterà nel vento per te!Tutto quello che fai, è trasportato nel tempo e nel mondo…un seme oggi è un germoglio domani… un fiore…un frutto che produrrà altri semi non dimenticando maiL’origine… il tuo seme!Una parte di te stesso ovunque tu sia…
A volte sentiamo il bisogno di sentirci “nuovi”, di tracciare percorsi diversi e, nello stesso istante, avvertiamo la paura di attraversare quell’oltre e di farci del male. Occorre capire che qualsiasi prova rappresenta un passo necessario. Perché la vita è un incessante ricerca di equilibri dove ognuno dei quali non è altro che l’insieme dei nostri disequilibri.
La lontananza può impedire una carezza, ma non può impedire un pensiero.
Tutti pronti a giudicare i tuoi passi, le tue scelte. Tutti bravi a dire che hai sbagliato. Ricordatevi che non siete voi ad aver vissuto ciò che ho vissuto io. Ad aver provato sulla vostra pelle ciò che ho provato io. Se non sai come io ho reagito, come ho pensato e cosa ho sofferto non parlare! Cuciti quella cazzo di bocca e pensa alle tue di scelte, ai tuoi di comportamenti non ai miei. Perché io vivo le mie situazioni e solo io posso dire se ciò che ho fatto è giusto oppure sbagliato!