Luciano Guareschi – Frasi in dialetto
I Veneti dicono “na monada” per dire “poco” e “un casso” per dire “niente”. Ma perché?
I Veneti dicono “na monada” per dire “poco” e “un casso” per dire “niente”. Ma perché?
Si sono nato il 1956, ad aprile ed è pure nevicato, il trenta sono sbocciato dalle cosce fredde di mamma. Nonno paterno appena mi ha veduto, moro di Venezia m’ha nominato. A mio fratello, nato du anni prima, fariseo invece l’ha classificato. A mi sorella, dopo un lustro, l’ha schedata come ochina. Quando alla fine sono resuscitato, la mia morte fittizia non ha fatto nà notizia, mamma che ancora non sera riscaldata, una scrollata de spalle ha data. Mi fratello non ha chiuso neanche l’ombrello e mia sorella più sciocchina è rimasta in vetrina. A papà paraculo, che tutto sera pappato, con l’osso più duro, senza risparmiasse neppure er core malandato e trent’anni prima se ne annato, ma tu padre ubriacone, come faceva a sapere la fine della canzone?
Michelle Hunziker è l’idea più interessante che gli svizzeri hanno sviluppato dopo l’orologio a cucù.
La parola che trattieni in te è tua schiava; quella che ti sfugge è tua padrona.
Finirno i pregiutti anche ta Sorbo.Sono finiti i prosciutti anche a Sorbo.
Mègghiu to mamma mi ti ciàngi c’u sul’i marzu mi ti tingi.Meglio che tua madre ti pianga che il sole di marzo ti tinga.
Ghéggiu fàttu pi mmi féa’ la crùci e m’éggiu cacciéatu n’ùocchji!Ho cercato di farmi il segno della croce e mi sono cavato un occhio!