Luciano Guareschi – Verità e Menzogna
I giornalisti consultano un dizionario che manca del termine “obiettività”.
I giornalisti consultano un dizionario che manca del termine “obiettività”.
Un giocatore leale alla fine del gioco è sempre il vincitore.Chi gioca barando alla fine è sempre un perdente.
Quando l’intera realtà si trasforma in un labirinto, di volti, di azioni, di nomi, di apparenze, pareti fatte di verità e di non verità, bisogna scegliere attentamente la direzione. Quella sbagliata potrebbe portare alla morte, o ad altro, anche peggiore. Non è colpa di nessuno se esiste, e non esiste per fare del male. È soltanto matematica, ingegno, pretende onestà. Non si capovolge per andare incontro all’inettitudine, all’errore e alla vigliaccheria. Se non si è capaci, si resta fuori. Si comincia sempre a proprio rischio, l’inizio è esplicito, ma poi cominciano le pagine bianche, senza appigli, non ci sono più cartelli. Quelle pagine vuote non si riempiono a proprio piacimento, perché non sono proprio bianche. Non c’è niente, eppure c’è tutto. La superbia di poterle riscrivere a proprio vantaggio, per salvarsi, sarebbe punita severamente. L’incognita appartiene all’unica legge, che controlla tutte le altre, davanti alla quale persino Dio è costretto a fermarsi: non può cambiare infatti quello che non può neanche raggiungere. Una legge non si conquista, non ci si pianta sopra una bandiera e dire per esempio: “questa è la legge di gravità e adesso è di mia proprietà e dei mie figli, ci farò quello che voglio”. Un labirinto è il perfetto e severo modo per fare una distinzione tra chi è valido, preparato, onesto, e chi pretende con la forza di esserlo imponendo alla legge, con la propria autorità, una verità di parte e limitata. Questa oggettività irremovibile è quello che servo, che amo, non mi piego all’impostura di Dio, che si crede superiore ad ogni legge e in diritto di poter uccidere chi vuole per avere, perché, per dirla in termini ippici, punterei sul cavallo sbagliato, soprattutto su quello dopato.
Ti chiedono di dire la verità e poi si offendono perché non è la loro verità.
Quando non si ha niente da nascondere e si ha la coscienza pulita non c’è bisogno di abbassare lo sguardo o di dire cavolate, la lealtà, la sincerità, sono due cose di estrema importanza in ogni rapporto, se non le hai rischi di vivere la vita all’insegna della falsità e prima o poi la pagherai in qualche modo.
Se ti basta qualcuno che dice cose diverse da quelle che pensa, per cortesia evita di bussare alla mia porta. Se invece cerchi qualcuno coerente col proprio pensiero, allora entra senza chiedere il permesso: siediti che parliamo.
Non credere a chi ridendo ti dice “ti amo”, ma a chi piangendo ti dice “amami”.