Lucio Anneo Seneca – Destino
Godi del presente, non dipendere dal passato.
Godi del presente, non dipendere dal passato.
Destino inafferrabile, beffardo, gestibile.
I nostri errori appartengono a noi, e solo a noi. Proiettarli sugli altri, abusando magari del proprio potere e delle proprie conoscenze per rovinare la vita a coloro nei quali proiettiamo il nostro male, non cambia il destino che è nostro sin da prima di nascere. Non sono le nostre vittime a salvarci dai nostri errori, che magari dovrebbero ribellarsi ai nostri soprusi, ma noi stessi scegliamo, noi stessi decidiamo di non commettere più il male per avere il bene di qualcun altro. Siamo noi che costruiamo il destino con le nostre forze, non con le forze di vittime sacrificali. L’assassinio e l’inganno distruggono, non costruiscono. Lo sfarzo di nuovi templi, la nuova bellezza del mondo, i nuovi dèi della terra, sono solide facciate che già conoscono la loro fine.
Lentamente e con saggezza, la paziente opera del tempo mostra le trame di un futuro che prende forma davanti al mio sguardo e mi trovo ad essere spettatrice e protagonista della mia esistenza.
La solitudine è il destino di chi si affida a ciò che sente e non ha ciò che vede!
Il “destino” altro non è che un pretesto per coloro i quali non riescono a “guidare” la propria esistenza. Un grande uomo non assiste da spettatore al fluire degli eventi bensì muove i fili di quella “caotica marionetta” chiamata vita, essa viene determinata dalle opportunità che cogliamo e soprattutto da quelle che ci lasciamo sfuggire perciò diventa fondamentale non impantanarsi nei rimpianti, mettersi al volante e spingere sull’acceleratore, avendo come unica meta l’amore. Già, perché lui, privo di ogni logica, non accetta la staticità di “binari” imposti dal fato.
Se una cosa è destinata ad essere, sarà.