Lucio Anneo Seneca – Morte
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Tutto finisce affinché tutto ricominci, tutto muore affinché tutto viva.
La vita è abbastanza lunga per chi, come il saggio, sa vivere intensamente ogni istante. A lamentarsi della brevità della vita è invece lo stolto, poiché, in realtà, egli non domina le cose ma ne è dominato e vive in una condizione di perenne alienazione: egli non è padrone di se, né del suo tempo e paradossalmente giunge spesso alla fine della sua vita senza aver realmente vissuto.
Ci sono due grandi delusioni quando a lasciarci è un personaggio famoso: la prima riguarda la mancanza delle sue opere e della sua arte; la seconda, credo più drammatica, riguarda il fatto di farci dimenticare la dipartita di persone comuni, non popolari, che vivono senza nemmeno essere considerati, come se la loro esistenza e sofferenza sia qualcosa di assolutamente superficiale!
Se gli schiavi non temessero la morte, o non ci sarebbe la schiavitù, o non ci sarebbero schiavi.
Nessuno può sfuggire all’abbraccio della morte, se la morte ha deciso di ghermirti.
Il dolore di una perdita è sonoro. Il ricordo doloroso di una perdita è muto.