Lucio Anneo Seneca – Morte
Che c’è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
Che c’è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
Il destino di una persona salita tanto in alto è precipitare.
È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.
Alla perdita di quelli che amiamo, è meno la loro vita che ci sfugge che la loro morte che c’invade.
La morte non finisce mai.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.