Ludovico Ariosto – Tempi Moderni
Natura il fece, e poi ruppe la stampa.
Natura il fece, e poi ruppe la stampa.
E se i giovani di oggi fossero fessi? Può capitare, ogni tanto, una generazione di fessi. Poi, la prossima, intelligentissimi.
Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l’alcool o la morfina o l’idealismo.
Ci lamentiamo sempre per questa crisi, per questi maledetti soldi… mentre in realtà dall’altra parte del mondo c’è gente che muore per colpa di tutto questo.
Il futuro è l’unico tempo in cui possiamo andare.
La somma dell’intelligenza sulla Terra è costante; la popolazione è in aumento.
Ripensando a un anno fa, so per certo che rifarei tutto, ma con più grinta e più carattere, senza compromessi. Io sono come sono e non mi cambierò mai, è il mio sorriso adesso che deve ritornare sul mio volto. È come un puzzle di 3000 pezzi, ci vuole pazienza nel riordinarli e a suddividerli per colore e forma, per poi intersecarli fra loro, ma per fare questo occorre molto tempo. Il tempo adesso non mi è molto amico, i miei pensieri si affollano nella testa e sembrano in confusione, attratti solo da un unico interesse, proprio quello a cui non dovrei pensare e mi fa star male. A poco servono le parole delle persone care, per cercare di aiutarmi a stare meglio, è da me che deve partire l’imput, me e solo me. Ci sono momenti in cui pecco di allegria apparente, altri di netta sofferenza, non è giusto ma è così, adesso. Vorrei essere come la fenice, morire e rinascere dalle proprie ceneri, più forte che mai.