Luigi Nascimben – Anima
In quei piccoli ragazzi… ho sentito qualcosa di enorme, ho visto nei loro occhi la voglia di cambiare il mondo, e ho capito che qualcosa hanno già cambiato… la mia vita come la loro!
In quei piccoli ragazzi… ho sentito qualcosa di enorme, ho visto nei loro occhi la voglia di cambiare il mondo, e ho capito che qualcosa hanno già cambiato… la mia vita come la loro!
Ho impiegato tutta la mia vita a cercare di rendermi migliore per gli altri. Ora ho capito che stare bene con gli altri mi fa stare male con me stessa, quindi la mia vita non ha avuto un senso!
Era facile riconoscermi: io ero quella che si nascondeva durante i discorsi tra amici, che sorrideva poco e parlava meno. Ero quella che quando mancava, gli altri se ne accorgevano poco. Una gran regista ero: i miei film mentali avrebbero vinto l’oscar. Ma poi ho afferrato la tua mano quando ero piena di perché, quando tremavo senza il calore delle emozioni, quando mi nascondevo, quando scappavo, quando non mi raccontavo. Adesso mi emoziono e piango, anche per la gioia e scrivo, e mi rileggo per sentirlo ancora quel calore.
Il peso del corpo ci consola della leggerezza dell’anima.
La nostra anima ha perso di vista Ermes, non gioca più, è tutta intenta a conoscere ciò che ha, la casa in città e quella al mare, la messa della domenica, le buone abitudini, magari in mezzo a lamenti e qualche rimpianto. Solo i saggi sono veramente mercuriali: giocano ancora a ottanta anni come i bimbi, sono curiosi, osservano, silenziosi, quasi in disparte… i veri saggi non sai mai cosa pensano, sono misteriosi come i bambini. Anzi i saggi e i bambini non pensano!
È necessario svuotare la mente per riempire il cuore.
Rimanere? Io non voglio rimanere… solo i cadaveri rimangono! Io voglio partire!