Luigi Nascimben – Sogno
Non è quello che sognavo quando ero bambino!Non era quello che provavo quando i tuoi occhi mi toccavano, quando le tue labbra mi sfioravano. Se ogni sentimento che mi distrugge potesse toccarti allora sì, sì tornerei bambino!
Non è quello che sognavo quando ero bambino!Non era quello che provavo quando i tuoi occhi mi toccavano, quando le tue labbra mi sfioravano. Se ogni sentimento che mi distrugge potesse toccarti allora sì, sì tornerei bambino!
La guardai negli occhi, spalancati sotto la folta cornice di ciglia, e desiderai poter dormire.Non per l’oblio, come avevo già fatto prima, non per sfuggire alla monotonia, ma perché volevo sognare.
Andando dove devi andare, e facendo quello che devi fare, e vedendo quello che devi vedere, smussi e ottundi lo strumento con cui scrivi. Ma io preferisco averlo storto e spuntato, e sapere che ho dovuto affilarlo di nuovo sulla mola e ridargli la forma a martellate e renderlo tagliente con la pietra, e sapere che avevo qualcosa da scrivere, piuttosto che averlo lucido e splendente e non avere niente da dire, o lustro e ben oliato nel ripostiglio, ma in disuso.
Il sogno è un tempo che ti permette di aver ciò che non hai, che ti manca. E nel sogno tu vivrai.
È stupendo sognare anche ad occhi aperti, ma ogni sogno che non si avvera mi uccide sempre un po’ di più, perché allunga la lista dei miei desideri irrealizzabili.
Quante notti viviamo aspettando. Quante stelle contiamo aspettando che il sole ritorni a spendere su di noi. Ed io qui, immerso nella mia notte, a contare le stelle apprettando quel sole che ritorni a splendere. Buona notte.
A volte perché i sogni diventino realtà basta provare a realizzarli…