Luigi Pirandello – Libri
Eravamo già all’entrata del reparto del Positivo: finii d’esser Gubbio e diventai una mano.
Eravamo già all’entrata del reparto del Positivo: finii d’esser Gubbio e diventai una mano.
Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l’ignoto proprietario precedente apriva più spesso.
C’è gente tanto brava da scrivere due libri contemporaneamente: il primo e l’ultimo.
Il primo bacio.È il primo sorso che si beve dalla coppa del nettare della vita, che la dea ha riempito per noi. È la linea divisoria tra il dubbio che intrica lo spirito e rattrista il cuore, e la certezza che inonda di gioia l’io. È il primo inizio del canto della vita e il primo atto del dramma dell’Uomo considerato nella sua Idea. È il vincolo che unifica l’estraneità del passato con la luminosità del futuro; il nesso tra il silenzio dei sentimenti e il loro canto dispiegato. È una parola espressa da quattro labbra che dichiarano il cuore un trono, l’amore un re, e la fedeltà una corona. È il tenero tocco delle delicate dita di una brezza sulle labbra della rosa, che s’esprime in un sorriso di appagamento e in un dolce gemito.È l’inizio di quella magica vibrazione che trasporta gli innamorati dal mondo dei pesi e delle misure al mondo dei sogni e delle rivelazioni.È l’unione di due fiori odorosi; e la mescolanza delle loro fragranze verso la creazione di una terza anima.Come il primo sguardo è come un seme che la dea ha lanciato nel campo del cuore umano, così il primo bacio è il primo fiore dell’estremità del ramo dell’Albero della Vita.
Non è altro questo, se non il tempo automutilato delle “letture di massa” tanto frammentarie quanto decontestualizzate. E possibilmente, senza toccare un vero libro.
Scrivere è in un certo senso afferrare i propri pensieri e tenerli sotto controllo.
Era come se l’avessero rubata, quella felicità, anzi come se l’avessero trovata per caso e se la fossero portata via di corsa, perché in realtà apparteneva a qualcun altro e loro non ne avevano alcun diritto.