Manuel Cappello – Politica
La politica non s’acquieta sul probabile percorso, ma quell’architettura va cercando, in cui la sola pietra in suo possesso della volta sia la chiave.
La politica non s’acquieta sul probabile percorso, ma quell’architettura va cercando, in cui la sola pietra in suo possesso della volta sia la chiave.
Un terzo degli italiani ha rabbia, un terzo rassegnazione, un terzo si fa gli affari suoi, il rimanente viene stritolato dai primi tre.
Non c’è da meravigliarsi che non pochi in italia invochino una dittatura.Quando i soprusi, le violenze e le ingiustizie tipiche delle dittature è uno stato “democratico” ad imporle, il comune cittadino ha solo il problema del cambiar di bastone.La differenza è che un dittatore impone di persona, si assume le responsabilità, uno stato delega i suoi, diluisce le responsabilità su terzi,opposizione, burocrazia, funzionari.In un processo un dittatore avrebbe difficoltà ad incolpare altri, invece i politici si difenderebbero addossando le responsabilità gli uni agli altri, ne più ne meno che come fanno da sempre, anche adesso.Purtroppo però continuano a farlo in televisione e sui giornali e per continuare a stare al potere e non in un aula di tribunale per difendersi dal rischio della galera.
Non per fare il bastian contrario ma se una magistrato propone una “rivoluzione civile” possiamo stare certi che per migliorare veramente il paese serve una “rivoluzione incivile”.
Ma se la fiducia è una cosa seria che si da alle cose serie, qualcuno mi spiega che cazzo è successo?
Credo, come disse Lenin, che questo caos rivoluzionario dovrebbe essere cristallizzato in una nuova forma di vita.
La politica ed il calcio hanno in comune l’uso dei piedi, sia per colpire l’avversario che per riflettere.