Manuel Cappello – Politica
La politica non s’acquieta sul probabile percorso, ma quell’architettura va cercando, in cui la sola pietra in suo possesso della volta sia la chiave.
La politica non s’acquieta sul probabile percorso, ma quell’architettura va cercando, in cui la sola pietra in suo possesso della volta sia la chiave.
Pronti alle elezioni, se questo che vediamo è “il nuovo che” avanza”, non è il nuovo che avanza perché viene avanti ma il nuovo che avanza dai troppi banchetti e che neppure la spazzatura vuole.
Chi si ferma è perduto.
Quando, dopo le elezioni, tutti i partiti dicono di avere vinto vuol dire che c’è un unico sconfitto. Il cittadino che va a votare.
Molti italiani sono cavalli da corsa peccato che i fantini siano i politici.
Senza alcuna logica. Come avere il cancro ai polmoni e fumarci sopra. Ma almeno quella è una scelta individuale. Il voto no, non lo è. Io ho il diritto di votare per me stessa, ma il dovere di farlo nei confronti della collettività, del “bene” collettivo.
La costituzione, se fosse scritta oggi, dovrebbe incominciare così:Art.1) La probabilità di una persona e/o ente di sfuggire alle grinfie della giustizia è direttamente proporzionale al suo capitale.