Manuel Santagata – Vita
Tutto ciò che imprevedibilmente geniale ha qualcosa di strabiliante.
Tutto ciò che imprevedibilmente geniale ha qualcosa di strabiliante.
Le guerre più laceranti sono quelle che si scatenano dentro di noi. Da una parte non vorremmo ferirci, dall’altra ne vorremmo uscire vittoriosi. Ambedue le cose assieme sono assai difficili da ottenere e come in ogni Battaglia dobbiamo rassegnarci a lasciare qualcosa per ottenere altro.
A volte abbiamo bisogno di credere che la vita possa ancora sorprenderci. Sì, ancora una volta.
Io non sono una che crede alle promesse, ne ho sentite tante e tutte con lo stesso risultato, chiacchiere e nient’altro.
Il significato della vita è contenuto in tutte le espressioni della vita. È presente nell’infinità di forme e fenomeni che esistono in tutto il creato.
Andare alla ricerca di una legge basilare è una sciocchezza e ancor più lo è reperirla. Un povero spirito decide che l’intero corso della storia umana può essere spiegato in termini di insidiose rotazioni di segni zodiacali o di lotta tra pance piene e pance vuote; assume un puntiglioso filisteo nel ruolo di collaboratore di Clio, e dà inizio ad un’attività commerciale all’ingrosso di epoche e di masse; e allora guai al privato individuum, con la sua povera doppia u, con i suoi disperati “ehi voi” nel folto delle ragioni economiche. Per fortuna, tali leggi non esistono: un mal di denti farà perdere una battaglia, una pioggerella abolirà un’insurrezione. Tutto sguscia via, tutto dipende dal caso, e del tutto vani sono stati gli sforzi in contrario di quell’acido borghese in pantaloni vittoriani a quadri, autore di Das Kapital, frutto dell’emicrania e dell’insonnia.
La vita è poesia e la morte è la sua prosa. Entrambe scrivono i capitoli della nostra storia.