Marcantonio Pindinello – Figli e bambini
Mio figlio, non dovrà essere come suo padre.
Mio figlio, non dovrà essere come suo padre.
Renditi indispensabile e salirai, comportati come se fossi indispensabile e sarai giudicato.
Tu hai la bellezza, lo sai giochi con gli uomini, credi di averli tutti al tuo cospetto, ma sai la bellezza è una nuvola passeggera, si dovrà inchinare davanti alla semplicità e all’intelligenza, rimarrai sola, sola con la tua bellezza.
Si era aspettata che sua figlia desse un altro schiaffo alla bambina per la sua disobbedienza, invece la poetessa di Qazvin si inginocchiò all’improvviso sul tappeto e la prese in braccio. Poi, mormorandole qualcosa all’orecchio e facendole il solletico finché lei non si mise a ridere, prese a tirare il pollice ostinato fino a estrarglielo dalla bocca. La bambina un po’ rideva un po’ piangeva, ansiosa di attenzioni, insofferente agli ordini. Era diventata raggiante, ma non appena la mamma si ritirò su, con un sospiro leggero, la bambina mise il broncio e si infilò di nuovo in bocca il pollice tutto raggrinzito. È una buona madre, osservò la donna anziana meditabonda. L’amore, come la preghiera, le viene naturale; si inginocchia accanto ai bambini e si alza come chi è abituato a genuflettersi. Chi avrebbe pensato che una donna tanto intollerante verso la stupidità potesse avere tanta pazienza con l’immaturità, si chiese.
Camminerai il tuo cammino, ma quando smarrirai la via guarda indietro, troverai me a indicarti la via figlia mia.
Non basta aver messo al mondo dei figli e dar loro da mangiare per chiamarsi genitori e per pretendere da loro affetto e rispetto; occorre amarli, non solo a parole, ma con i fatti e senza egoismo, crescerli ed essere per loro un esempio valido, coerente e credibile.
Sei la meraviglia che l’infinito incanta, portando l’immensità ai tuoi piedi.